Jazz & Dna

Per me è importante semplicemente non perdere di vista il fatto che la musica è amore, che essere musicisti è un dono che è stato ricevuto da pochi privilegiati, e che il musicista dovrebbe cercare sempre di compiere la sua missione di artista senza distrazioni. Non voglio far parte di nessun gioco politico, politicamente non ho mai giocato, vorrei soltanto che i musicisti iniziassero a incontrarsi di più cercando di avere meno paura della vita. I problemi economici fanno sempre paura e allora i soldi spesso comprano i sentimenti. Ma la musica non si compra, si dona ed è di tutti.

Dalle nostre parti dovremmo imparare a saper selezionare bene tutti gli ingredienti che compongono la nostra sicilianità. Noi siciliani abbiamo parecchie cose buone, ma non possiamo negare il fatto che il nostro DNA è intriso di particelle distruttive che dovremmo assolutamente imparare a controllare.

Dedicarsi a qualcosa o a qualcuno, ad esempio, significa accettare e comprendere la grandezza di ciò di cui ci occupiamo, ed acquistare la consapevolezza di quanto siamo piccoli noi dinanzi a tutto e a tutti.

Più trascorre il tempo e sempre più ampio dovrà essere lo spazio esplorativo che si crea intorno a noi.

E per questo l’uomo è un animale sociale, perché ha bisogno del suo simile per poter condividere le esperienze. Noi tutti dobbiamo sapere imparare dagli altri le esperienze.

E invece, stiamo sempre a respirare diffidenza come se fosse aria di montagna, e tendiamo sempre a credere soltanto nelle nostre esperienze dirette e personali.

Vorrei ricordare ai musicisti che la musica è un linguaggio, il nostro linguaggio … utilizziamolo allora per comunicare … siamo dei siciliani che si ostinano a parlare in veneto … e lo sappiamo soltanto pronunciare ma non comprendere … sappiamo scrivere ma non sappiamo leggere …

Il Silenzio, ad esempio.

Il silenzio è un’arma “troppo siciliana”. Abbiamo tutti la DDIESSEELLE a 1000 mega ma “a ora di usare le armi usiamo le fionde …”.

L’arma del silenzio dobbiamo archiviarla ed esporla nei musei … lo so che anche se antica, come arma, il silenzio continua ad essere forse lo strumento più distruttivo … ma vorrei ricordare a tutti che alla fin fine la nostra è la classica GUERRA TRA POVERI … riflettiamoci … ma non riflettiamo soltanto su questo … riflettiamo su tutto ciò che ci accade quotidianamente … soprattutto sulle cose stupide che sono sempre trascurate.

Dalla analisi delle stupidità nasce la grande intelligenza …. ma ATTENZIONE … il mio non è un messaggio tipo VOGLIAMOCI BENE E COSI’ SIA … nell’ottica di una ristrutturazione mentale e culturale cerco sempre salvare il buono che si è fatto e, semmai, ragionare sugli errori commessi.

La pluralità di pensiero è fondamentale … soprattutto nell’ARTE … le vere SCUOLE sono quelle di pensiero … il grande segnale di civiltà e maturità consiste nella conquista del rispetto e della convivenza tra le diverse nature … ognuno deve saper agire all’interno dei propri limiti e ambiti dando il massimo, ma non si deve MAI perdere di vista il fatto che immediatamente superato il proprio confine, ci sono gli altri, che possono aver bisogno di te ma possono anche darti una mano.

E poi, ritengo che dovremmo trattare il termine “JAZZ” con più cautela e rispetto.

Se vogliamo identificarci in un determinato mondo, dobbiamo prima comprendere bene le origini e il significato di quest’ultimo, e soprattutto il valore sentimentale e quindi sociale che tale mondo rappresenta.

Jazz e Improvvisazione.

Riuscire ad essere spettatori di se stessi. Abbattere le paure e pensare in diretta.

Fare jazz significa trasmettere in diretta.

Non credo proprio che un artista possa riuscire a prevedere le sue opere.

Le più grandi opere, anche se programmate, sono tuttavia il frutto degli eventi inaspettati che durante il percorso creativo emergono fuori.

E dunque è jazz anche “PALERMO INTER 3 a 2”, è jazz la capacità di trarre un vantaggio da una minchiata fatta, è jazz la vita dei barboni, è jazz l’ingenuità infantile … non credo che DEL NERI abbia “stabilito” quella sera di battere l’INTER per 3 a 2 … è jazz mettere al mondo un figlio che non sai chi sarà, cosa farà … e tu starai lì a guardare … da spettatore.

Chi fa il musicista sicuramente ricorderà qual è stato l’ultimo concerto in cui ha dato il massimo, un concerto fantastico perché il pubblico ha apprezzato e perché è stato un grande successo e perché lui ha goduto di se stesso.

Bene … certamente il musicista sa che i momenti come quelli non capitano tutti i giorni … diciamo che la creatività massima si raggiunge a cicli di concerti, di eventi … saranno i concerti del cazzo che prima o poi ti faranno raggiungere un grande momento … e saranno i tentativi e le iniziative che prima o poi faranno raggiungere gli obiettivi.

Per concludere … dobbiamo studiare, suonare, lavorare, sviluppare cultura e soprattutto, non dimentichiamolo … facciamo questo per il rispetto verso noi stessi ma anche per un rispetto più importante, quello verso le generazioni future che abbiamo il DOVERE di tutelare, perché se non li tuteliamo noi non li tutelerà nessuno, loro soffriranno come noi adesso, noi non ci saremo più, e la SICILIA rimarrà sempre lontana.

Mimmo C. – 2005